Il viaggio in Spagna inizia da Barcellona, sbarco da Civitavecchia a casa Martin. Il mio gentile ospite abita a Sant Cugat appena fuori città (20 minuti di treno superfast che ti lascia direttamente a Plaza Catalunya), in una meravigliosa casa dotata di tutto quello che la mente di un ingegniere può concepire. L’ha costruita e progettata lui stesso!
Arrivo piena di propositi bellicosi, aperitivi sul roof del nuovo W hotel, cena da 41° grados, shopping a el Born… e invece ho fatto tutt’altro.
Per esempio sono andata a cena in un lussuoso locale di Sitges, località balneare a 25 kilometri da Barcelona. Nella baia domina la cattedrale di San Bartolomeo e Tecla, sulla spiaggia sculture di sabbia alte come uomini, palme che ricordano la Croisette e bar e ristoranti.
Sostiamo per un apertitivo al Pique Nique, una casupola fatta di nulla, ma curata nei minimi particolari; chiedo un gin tonic e vedo, alle spalle del barman una serie di gin per nulla banali, e così anche la scelta dell’acqua tonica. Non sapevo che in Spagna hanno il culto del gin tonic!
Raggiungo il Restaurante Fragata proprio sotto il Baluardo e mi accomodo insieme ai miei amici in un tavolo all’aperto apparecchiato sobriamente. Il servizio è impeccabile. Chiediamo uno Chardonnay che arriva in contemporanea col cestello, temperatura giusta, fresco.
I menu sono in due lingue, spagnolo e catalano. Per noi italiani sono abbastanza facili da capire l’importante è studiare i nomi degli ingredienti!
Ordiniamo diverse portate. Interessante le alici cantabriche presentate su pasta frolla, la tartare di tonno rosso e sesamo con salsa di guacamole, il carpaccio di lubina con cipollotto e aglio fritto.
Tutto molto buono e curato sia per gli ingredienti che per il modo in cui vengono presentati.
I secondi sono meno entusiasmanti, il mio tonno scottato è buono ma la lubina selvaggia è un pochino troppo cotta!
I postres, in cui gli spagnoli sono maghi, son buonissimi, specialmente la tatin di manzana con crema al rosmarino!